Anno 2007

ASSEMBLEA ANNUALE ORDINARIA e RIUNIONE - 27 gennaio 2007

L’o.d.g. è il seguente:

1. relazione del Presidente uscente
2. relazione del tesoriere e votazione del rendiconto economico 2006
3.
rinnovo delle cariche sociali
4.
ammissione di nuovi soci
5-
presentazioni bibliografiche

     L’assemblea si apre alle ore 15.45 con la relazione del presidente uscente S. Bortolami che riassume l’attività svolta nel corso del biennio di presidenza. In particolare si sofferma sull’ultimo anno e sui programmi in corso di realizzazione, specialmente il XXIII corso annuale ormai definito (alla data di questo verbale, il corso dedicato a: Tra Padova e l’Europa. Università e Chiesa dalle origini dello Studio all’800, si è concluso con una soddisfacente partecipazione di iscritti).

     Segue la relazione del tesoriere G. Carraro che illustra la situazione finanziaria e patrimoniale. Il rendiconto economico al 31 dicembre 2006 viene approvato all’unanimità dei votanti.

     L’assemblea prosegue con la votazione per il rinnovo delle cariche sociali. Risultano eletti: D. Gallo, S. Bortolami, G. Romanato, F. Trolese, G. Carraro, R. Frison Segafredo, C. Marcon, A. Rigon, M. Faggiotto.

     Alla data del presente verbale si ritiene utile comunicare anche l’esito delle decisioni prese dal Consiglio Direttivo sulla distribuzione delle cariche sociali per il prossimo biennio:
Presidente: Donato Gallo
Vice-presidente: don Francesco Trolese
Tesoriere: Giannino Carraro
Segretaria: Cristina Marcon
Inoltre i soci L. Servadei, L. Saggin, P. Ferraro e F. Piovan sono cooptati per coadiuvare il direttivo. I soci A. Picariello e G. Granello sono cooptati rispettivamente come segretaria del direttivo e direttore responsabile dell’“Autunno paleografico”.

     Si passa quindi alla presentazione dei nuovi soci: Pierluigi Bagatin, Guido Barbaro, Franco Benucci, Marco Bolzonella, Anna Costa, Ezio Bergo, Daniela Gava, Giancarlo Guidotti, Stefania Malavasi, Maristella Torin sono accolti con voto unanimemente favorevole. A loro un caloroso benvenuto e l’augurio di una lunga, laboriosa e proficua frequentazione della Societas.

     L’incontro prosegue con la presentazione del maggior numero possibile di lavori recenti opera dei soci. La scelta non esaurisce certamente una produzione ben più vasta. Contiamo sull’informazione costante dei soci e degli autori stessi per riproporre in futuro analoghe iniziative di presentazione.

  1. G. Carraro presenta i saggi di M. G. Bulla Borga: Monachesimo albo patavino in San Donato di Barbarano Villaga, 1283; Campolongo dei Berici nel Duecento: topografia del forte di Barbarano, comune e vita economica, Urbana (PD) 2006.

  2. G. Vedovato presenta i lavori di F. Trolese: Polirone nella Congregazione di Santa Giustina di Padova, 1420-1506, a cura di Francesco G. B. Trolese e Paolo Golinelli. Bologna, Pàtron, 2007; La liturgia nel 20° secolo. Un bilancio, a cura di Francesco Trolese. Padova, Messaggero, Abbazia di Santa Giustina, [2006]; Francesco Trolese, La formazione e la cultura dei monaci di Praglia nella prima metà del Novecento, in Spes una in reditu. Miscellanea di studi nel centenario della ripresa della vita monastica a Praglia (1904-2004) a cura di Francesco Trolese, Cesena, Badia di Santa Maria del Monte, 2006; Influenza e diffusione del “modello maurino” nella congregazione cassinese, in Erudition et commerce épistolaire. Jean Mabillon et la tradition monastique, Etudes réunies par Daniel-Odon Hurel, Paris, Librairie Philosophique J. Vrin, 2003, p. 115-131; Monaci, libri, Università. Influsso in Italia della “Benedictina”, in G. Picasso (a cura di), Il monachesimo italiano nel secolo della grande crisi. V Convegno di studi storici sull’Italia benedettina nel 650mo anniversario della morte del B. Bernardo Tolomei – Abbazia di M. Oliveto Maggiore (SI), 2-5 settembre 1998, a cura di G. Picasso – M. Tagliabue (Italia benedettina, 21), Cesena, Badia di Santa Maria del Monte, 2004, p. 463-500.

  3. F. Piovan presenta il recentissimo lavoro di Elisabetta Barile: Cittadini veneziani del Quattrocento. I due Giovanni Marcanova, il mercante e l’umanista. Elisabetta Barile, Paula C. Clarke, Giorgia Nordio, Venezia, Istituto Veneto di scienze lettere ed arti, 2006.

  4. D. Gallo presenta il Memoriale estense (1476-1489) di Girolamo Ferrarini, a cura di Primo Griguolo, Rovigo, Minelliana, 2006.

  5. F. Dal Pino presenta un recentissimo volume, Santa Maria Della Scala, la grande fabbrica dei Servi di Maria in Verona: storia, trasformazioni, conservazione, a cura di Arturo Sandrini, Verona, Frati Servi di Maria, 2006, con saggi di Raffaella Citeroni, Mariaclara Rossi, Giuseppina Gasparini De Sandre e Franco Dal Pino.

  6. S. Bortolami presenta recenti lavori di:

    • Caterina Crestani, Scheda dell’incunabulo 1185 della Biblioteca Civica di Verona (Marcantonio Sabellico, Decades rerum venetarum, Venezia, Andrea Torresani, 21 V 1487), e Scheda del manoscritto CCXLI (233) della Biblioteca Capitolare di Verona (Giovanni di Sacrobosco, De sphaera mundi), in Mantegna e le arti a Verona 1450-1500, a cura di S. Marinelli e P. Marini, Venezia, Marsilio, 2006, p. 472-473 e 473-474;

    • Chiara Bianchini, Una nuova ‘domus’ degli Umiliati (Terrazzo, 1243): contributo alla conoscenza del movimento religioso nel basso Veneto duecentesco, in “Quaderni della bassa veronese”, 1 (2004), p. 61-76;

    • Augusta Lena, Un convento a Campagnola? e La chiesetta campestre di Santa Maria Assunta di Volparo in “Saccisica”, 2 (2006), p.191- 202.

  1. F. Trolese presenta Maria Elisabetta Bottecchia Dehò, Canto dell’amore nascosto. Beata Giovanna Maria Bonhomo, mistica del seicento (1606-1670), Vicenza, La Serenissima, 2006.

  2. L. Servadei presenta Giovanni Miani e il contributo veneto alla conoscenza dell’Africa. Esploratori, missionari, imprenditori, scienziati, avventurieri, giornalisti. Atti del 27° convegno di studi storici, Rovigo, 14-15-16 novembre 2003, a cura di Gianpaolo Romanato, Rovigo, Minelliana, 2005.

Padova, 21 aprile 2007

Cristina MarconSegretaria
Sante Bortolami
Presidente

RIUNIONE - 5 maggio 2007

     Dopo una rapida carrellata di appuntamenti, la seduta è stata quasi interamente dedicata all’atteso incontro-colloquio con Giuseppina Gasparini De Sandre.

     La sua conversazione, tranquilla e al tempo stesso stimolante, anche dietro le osservazioni di Dal Pino, Gallo, Trolese, ha ripercorso un viaggio intellettuale attraverso lo studio della vita religiosa dei laici nel medioevo, secondo un percorso di ricerca incentrato sugli uomini prima ancora che sulle istituzioni.

     Parlando della ricerca storica, fondata su regole rigorose di lettura comparata delle fonti documentali, la nostra consocia ha descritto il suo percorso personale, attraverso gli incontri umani e le esperienze culturali vissute.

     La sua lunga bibliografia è stampata, i suoi scritti sono facilmente reperibili, ma l’incontro diretto ci ha permesso il contatto con una umanità, semplice e raffinata nel contempo, che le pagine stampate possono solo lasciare intuire. Di questo le siamo grati, come dell’affetto e della partecipazione che ha dato alla Societas sin dagli anni delle prime esperienze associative.

Padova, 18 maggio 2007

Cristina MarconSegretaria
Donato GalloPresidente

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GITA - 9 giugno 2007

     L’ultimo incontro dell’anno sociale 2006-2007 prima della pausa estiva è stato la tradizionale uscita che ha avuto luogo in uno splendido pomeriggio di piena primavera, sabato 9 giugno, con la partecipazione di ben 23 soci e di parecchi simpatizzanti. La meta proposta, Fratta Polesine in provincia di Rovigo, si è rivelata di grande interesse per l’inaspettata ricchezza della struttura urbana nella quale sono inseriti edifici di grandissimo pregio storico e architettonico.

     Il nostro socio, prof. Primo Griguolo, ha voluto gentilmente farci da guida nella prima parte della visita, una presentazione storica del paese, con accenti di viva commozione per tutti noi quando ha rammentato Paolo Sambin; ci ha poi illustrato la chiesa arcipretale dei SS. Pietro e Paolo, quella di S. Francesco e i resti del trecentesco ospedale di S. Bartolomeo. Di seguito, godendo dell’ospitalità del Sindaco della cittadina geom. Riccardo Resini, abbiamo avuto libero accesso a Villa Badoer, notissima e davvero strabiliante opera di Andrea Palladio, che ci ha ricondotti in pieno Rinascimento in quella che fu una dimora di delizie, elitaria e sofisticata. Inoltre, grazie all’interessamento dei soci S. Malavasi e G. Romanato e alla cortese disponibilità dei proprietari, è stato possibile visitare anche Villa Molin-Avezzù, di scuola palladiana, che il dott. Luigi Contegiacomo, direttore dell’archivio di Stato di Rovigo, ha esaurientemente illustrato. Dopo aver ammirato la parte architettonica e pittorica delle due ville e visitato il simpatico museo della tradizione contadina il Manegium, la nostra attenzione si è brevemente rivolta ai luoghi che videro nella prima fase del Risorgimento un nutrito gruppo di Carbonari locali opporsi alla dominazione austriaca.

     Ha chiuso la nostra gita una cena presso il locale agriturismo la Frattesina.

     La formula adottata quest’anno è stata molto apprezzata e sarà probabilmente ripetuta il prossimo anno con altra interessante meta.

Padova, 26 settembre 2007

Cristina MarconSegretaria
Donato Gallo
Presidente

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RIUNIONE - 13 ottobre 2007

     Il primo incontro del nuovo anno sociale 2007-2008 si è aperto con l’annuncio di numerosi appuntamenti di rilievo e la presentazione di un folto numero di novità librarie. Alcune delle pubblicazioni recenti sono state succintamente recensite rimandando all’ormai consueto appuntamento bibliografico di gennaio per una informazione più approfondita, soprattutto sui lavori dei soci.

Preceduto dalla presentazione del socio ed ex Presidente prof. G. Romanato che lo ha assistito nel lavoro di ricerca per la tesi magistrale in Storia della Chiesa moderna e contemporanea, ha preso la parola il dott. Lorenzo Carlesso che ha trattato il tema: Rinnovamento e aperture internazionali di Giovanni XXIII (1958-1963).

     La relazione ha tracciato la figura di un uomo che ha conquistato il mondo con i suoi modi semplici, con la fede sconcertante e con l’inaspettata capacità di azione. La biografia ha messo in luce la presenza, nella personalità e nelle iniziative di Angelo Roncalli, di tutte le caratteristiche di grande apertura alla storia e di raffinata diplomazia fin dai primi incarichi: delegato apostolico in Bulgaria, Turchia (con incarico anche per la Grecia) nunzio a Parigi; patriarca a Venezia. Eletto al pontificato a quasi ottant’anni, avrebbe dovuto essere un Papa di transizione, mentre divenne il Papa del Concilio, delle encicliche forti e immediatamente comprensibili, dell’apertura al mondo non cattolico, della pace come unico grande obiettivo.

     La presentazione ha coinvolto tutti i presenti per la vicinanza nel tempo e per la grandezza e unicità della figura di papa Roncalli. La ricca e vivace discussione finale ha condotto ciascuno a ripensare a qualche episodio direttamente noto, qualcuno a ripercorrere con commozione ricordi personali dell’esperienza conciliare indelebilmente impressi nella memoria.

Padova, 31 ottobre 2007

Cristina MarconSegretaria
Donato Gallo
Presidente

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RIUNIONE - 17 novembre 2007

     L’incontro ha avuto inizio con la presentazione delle ultimissime novità bibliografiche, come sempre ricca di titoli di grande interesse, tra cui segnaliamo l’atteso volume Insequimini archivum contenente gli atti della giornata in memoria di Paolo Sambin (19 novembre 2004). Di seguito è stata data notizia dei positivi sviluppi dell’Autunno paleografico in corso, che quest’anno ha ripreso vigore per numero di iscritti (una cinquantina), a conferma della validità della proposta didattica.

     Introdotto dal Presidente D. Gallo, ha preso poi la parola Federico Barbierato, ricercatore di storia moderna all’Università di Verona, che ha parlato su: Miscredenza e libertinismo nella Venezia del Sei-Settecento fra inquisitori e storici. L’argomento, al quale il nostro relatore ha dedicato buona parte delle sue ricerche – ora condensate nel recente volume: Politici e ateisti. Percorsi della miscredenza a Venezia tra Sei e Settecento, Milano 2006 –, è stato trattato soprattutto dal punto di vista metodologico ed epistemologico, in rapporto all’indagine storica attraverso le fonti d’archivio. In particolare l’evoluzione della miscredenza e dell’eterodossia nella capitale della Repubblica Veneta ha prodotto, attraverso l’attività del tribunale inquisitoriale, una vasta documentazione (ben 3400 processi conservati a Venezia nel fondo S. Uffizio, presso l’Archivio di Stato). La lettura e l’utilizzazione di questi documenti deve tener conto dei produttori stessi, in primo luogo dei modi di formazione delle convinzioni e della loro circolazione. Il manifestarsi di idee contrarie alla fede, il loro propagarsi e le contromisure adottate nel combatterle dalle autorità religiose e laiche – gli inquisitori pontifici e le magistrature affiancate dalla Repubblica (Savi all’eresia) – devono essere studiate confrontando altre fonti parallele e usando la massima cautela, per evitare che la fonte si trasformi in una lente deformante. In altre parole, va condotta una lettura incrociata di tutta la documentazione (tra cui quella conservata nell’archivio storico romano della Congregazione per la dottrina della fede) inserita nel giusto contesto istituzionale, procedurale e di mentalità. Ancora una volta una indicazione di metodo, in apparenza semplice ma faticosa, che ben rientra nell’appello “insequimini archivum”. Sono seguiti alcuni interventi di Gallo, Trebbi e Bortolami.

     Siamo molto grati a Federico Barbierato per aver accettato di parlarci e lo ringraziamo perché ha immediatamente trovato e dichiarato la sua sintonia con lo spirito che anima l’attività della Societas.

Padova, 1 dicembre 2007

Cristina MarconSegretaria
Donato Gallo
– Presidente

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RIUNIONE - 15 dicembre 2007

     L’incontro si apre con la lettura delle giustificazioni e dei messaggi di auguri dei soci impossibilitati a partecipare. Il presidente si congratula pubblicamente, e con lui tutti i presenti, con i soci Bianchini, Bolzonella, Ceccon, Monetti (ben quattro!) che hanno appena superato positivamente le prove di ammissione a differenti dottorati di ricerca nelle università, rispettivamente di: Padova (Storia del cristianesimo), Padova (Storia), Udine e Verona e li impegna fin d’ora a presentare in futuro i risultati dei loro studi, sollecitando in tal senso anche altri soci e simpatizzanti che stanno già svolgendo da tempo un corso di dottorato.

     Nella breve rassegna bibliografica don Dario Cervato parla del suo recentissimo lavoro su Santa Toscana. Nella riunione di fine gennaio sarà dato ampio spazio all’informazione bibliografica. Tutti i soci si impegnino a portare e presentare le novità uscite negli ultimi mesi.

     Infine il presidente Donato Gallo presenta e dà la parola al socio di lunga data Mariano Nardello che ha generosamente accettato di parlarci del suo libro: La saga di un paese. Pievebelvicino nel libro cronistorico del parroco Girolamo Bettanin, 1901-1948, Roma, Viella 2006, uscito esattamente un anno fa, ma freschissimo e di grande interesse sotto molteplici profili. Si tratta della cronistoria che il parroco di Pievebelvicino, Girolamo Bettanin (1873-1948), scrisse quotidianamente ed ininterrottamente durante i 48 anni del suo servizio pastorale (1901-1948), anticipando con intelligente iniziativa personale la tenuta ordinata del liber chronicus parrocchiale che divenne obbligatoria in varie diocesi venete durante o immediatamente dopo la Grande Guerra. La trascrizione e la paziente opera di ricerca di tutti i personaggi e degli avvenimenti che vi sono citati fatta da Nardello, mette a disposizione una testimonianza storica unica. La fonte, al primo colpo d’occhio, è la cronaca minuta, spesso tragica, del piccolo paese nella pedemontana di Vicenza, situato allo sbocco della Val Leogra, non soltanto agricolo ma anche manifatturiero, strettamente legato all’industria tessile della famiglia Rossi del vicinissimo centro di Schio. Il racconto delle vicende locali si allarga in una sorta di sguardo sul mondo intero, visto attraverso gli occhi di un sacerdote il cui carattere era stato forgiato nel severo ambiente del Seminario di Vicenza di fine Ottocento, dove aveva seguito gli studi assieme al futuro cardinale Elia Dalla Costa, sincero amico di don Bettanin. Il taglio diaristico della testimonianza è attento contemporaneamente alle vicende locali e ai grandi eventi della politica nazionale ed internazionale. Nella cronaca il parroco riporta con grande partecipazione gli eventi della prima guerra mondiale (nel 1915-1918 il paese si trovò ad essere nelle immediate retrovie del fronte), l’ascesa del fascismo, gli anni del ‘consenso al regime’, la seconda guerra mondiale e la resistenza, ma anche i conflitti sociali, le proteste operaie, gli scontri delle ideologie del Novecento che scossero e trasformarono la comunità di Pievebelvicino nella prima metà del secolo scorso. La prosa gustosa, di notevole efficacia anche narrativa e ricca di osservazioni talvolta salaci, rende il cronistorico non un testo burocratico ma piacevole, quasi come un romanzo. Si tratta, insomma, di una fonte storica di alto valore, con tutti i pregi e i limiti di una fonte siffatta: (per quanto attiene alla politica nazionale ed estera egli si informa dai giornali locali e nazionali, letti sempre con attenzione critica e, dal 1932, anche attraverso la radio), oggetto d’archivio ed insieme testimonianza, filtrata attraverso la personalità di un sacerdote tutto dedito alla sua missione pastorale, di notevole valore per conoscere “dall’interno” il Veneto, solo apparentemente immobile, in un periodo cruciale della storia civile e religiosa recente.

     Come hanno rilevato gli interventi finali (Gallo, Bortolami, Romanato), al curatore che con tanta passione e finezza l’ha resa leggibile, va la riconoscenza degli studiosi della storia, non solo locale e veneta; al socio e amico Nardello va il nostro sentito ringraziamento per averci raccontato questa ‘saga’ paesana con tanta semplicità e partecipazione da renderla chiara ed in qualche modo anche nostra.

Padova, 10 gennaio 2008

Cristina MarconSegretaria
Donato Gallo
Presidente

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Chi siamo

La Societas Veneta per la storia religiosa si propone di diffondere passione e interesse per gli studi inerenti la storia ecclesiastica, alla quale si richiamava la denominazione iniziale dell’Associazione. Inoltre vuole sensibilizzare ad uno studio della storia intesa come rigore critico, ricerca delle fonti e dei documenti, scrupolo interpretativo fondato su un corretto metodo filologico e non sul dilettantismo.

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